Contratti pubblici d’appalto
I contratti pubblici di appalto costituiscono per molte imprese delle grandi opportunità, sia in termini economici che in termini di prestigio. Avere rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione, infatti, significa guidare un’impresa puntuale, efficiente ed eccellente nel proprio settore. È un’opportunità che va colta, qualunque sia il business di cui ti occupi.
Infatti, le gare pubbliche d’appalto possono riguardare praticamente ogni ambito, in base alla loro natura, che si tratti di un contratto d’appalto di lavori, di servizi o di forniture.
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Il codice dei contratti pubblici
La disciplina sugli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture e sui contratti pubblici è contenuta nel Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, il Codice dei contratti pubblici.
Dal punto di vista della struttura normativa, il Codice introduce una profonda riforma. Invece di un insieme eterogeneo di fonti attuative (come i regolamenti ministeriali, le linee guida dell’ANAC e la normativa d’emergenza), il nuovo Codice adotta un sistema basato su due blocchi normativi che entrano in vigore simultaneamente: 229 disposizioni e 36 allegati. Questo approccio rende il Codice operativo fin da subito, senza la necessità di ulteriori regolamenti attuativi (in base al principio dell’autoconclusività) e chiarisce il quadro regolamentare, alleggerendo il carico di dettagli normativi.
Dal punto di vista del contenuto, la modernizzazione della disciplina si concentra su due aspetti principali: la semplificazione e la digitalizzazione.
La selezione del contraente pubblico
Per scegliere l’impresa contraente la pubblica amministrazione effettua una gara pubblica prevista e regolata dal Codice dei contratti pubblici.
L’impresa può partecipare alla gara singolarmente, se possiede tutti i requisiti previsti dal bando, oppure, in associazione temporanea con altre imprese, o in consorzio tra imprese, se i requisiti richiesti sono posseduti da più imprese. Il Codice prevede, pure, che l’impresa possa dotarsi dei requisiti mancanti attraverso l’avvalimento da parte di un’altra impresa che li possiede, che diviene così una sorta di garante.
Purtroppo accade che le amministrazioni aggiudicatrice possano adottare provvedimenti illegittimi o commettere inadempienze ed errori di valutazione che possono stravolgere l’esito delle gare d’appalto pubbliche. Essere esclusi per questi motivi significa rinunciare immotivatamente a un contratto pubblico.
La nostra consulenza legale relativa agli appalti pubblici ti permetterà prima di tutto di riconoscere l’errore commesso dalla stazione appaltante e di valutare il danno che ti è stato causato e, contestualmente, di trovare una soluzione adeguata alle tue esigenze.
Gli atti impugnabili
E’ possibile impugnare il bando anche prima dello svolgimento della gara se questo è immediatamente lesivo ed impedisce la partecipazioen della tua impresa all’incanto così come si possono impugnare i provvedimenti di esclusione della propria impresa dalla gara o di ammissione di un’impresa concorrente senza i necessari requisiti. Questi ultimi provvedimenti vanno impugnati contestualemnte al provvedimento di aggiudicazione della gara all’impresa concorrente e sempre che vi sia un interesse diretto ed attuale, cioè all’aggiudicazione della gara. In tutti questi casi sarà competente il Tribunale Amministrativo Regionale, ed il Consiglio di Stato quale organo di appello della giustizia amministrativa (in Sicilia questa funzione è svolta dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana).
La stipula del contratto di appalto
Terminata la gara con l’aggiudicazione, viene stipulato il contratto di appalto tra impresa ed amministrazione.
Le vicende successive alla stipula del contratto sono regolate da questo, da Codice dei contratti pubblici ed anche dal Codoce civile e ricadono non più nella giurisdizioen del giudice amministrativo, bensì nella la giurisdizione del giudice ordinario, cui spetta di conoscere dei diritti e degli obblighi che derivano dalla stipulazione del contratto con la p.a.. Il contratto, infatti, prevede precise obbligazioni sia a carico dell’impresa, ma anche a carico dell’amministrazione. L’amministrazione può recedere dal contratto o risolverlo, tuttavia per esercitare questo potere devono sussistere determinate condizioni.
La tutela dell’impresa
Bisogna conoscere a fondo la materia e dare un nome al problema. Può trattarsi della illegittima esclusione della tua impresa dalla gara, o dell’aggiudicazione illegittima ad un’altra impresa, o di un danno da perdita di chance, di un danno curriculare, in ogni caso la questione andrà affrontata nelle giuste sedi per avere riconosciuti i propri diritti. Se ritieni che l’amministrazione sia stata inadempiente nei tuoi confronti e vuoi domandare la risoluzione del contratto di appalto, o se pensi che la contabilità dell’appalto non sia corretta e vuoi domandare ciò che ti spetta, noi possiamo difendere i tuoi diritti.
Siamo dalla tua parte per tutelare il tuo diritto di partecipare ad una gara pubblica corretta, di beneficiare dell’opportunità di aggiudicarti un appalto pubblico e di eseguire serenamente i lavori, i servizi o le forniture, senza doverti preoccupare se l’amministrazione agisce illegittimamente o scorrettamente.