E-commerce. Opportunità e sviluppo del commercio nell’era del lockdown
Il Coronavirus sta cambiando l’economia.
Il lockdown, imposto da quasi tutti gli Stati per contenere la pandemia, ha modificato in modo quasi definitivo molte abitudini legate al quotidiano stile di vita.
Per tutti noi chiusi tra le mura di casa, i social network, le app, le videochiamate, hanno rappresentato la soluzione al distanziamento sociale. Abbiamo imparato velocemente a riempire carrelli virtuali della spesa ed a usare il wallet del nostro dispositivo mobile per pagare online, prendendo confidenza con termini come delivery o riders. I link per pagamenti online che rimandano a Nexi, PayPal, PagoPa non fanno più paura.
Una cosa è certa: il commercio non sarà più lo stesso. Se è vero che a causa di questa pandemia molte attività economiche scompariranno, è altrettanto vero che ne nasceranno monte altre e tutte, comunque, dovranno avere uno store digitale.
Nel 2020, il numero di acquirenti digitali nel mondo sarà di 2,05 miliardi e si prevede che il numero continuerà a crescere nel 2021 raggiungendo i 2,14 miliardi. Questo significa che una persona su quattro acquisterà online (il 26,28% dei 7,8 miliardi di persone nel mondo) (Oberlo).
I dati cumulativi prevedono per i prossimi anni un aumento del 276,9% delle vendite mondiali di e-commerce Entro il 2022, le vendite globali di e-commerce per i beni di largo consumo (FMCG) diventeranno un’opportunità dal valore di 400 miliardi di dollari.
Un negozio virtuale può vendere a chiunque e in qualsiasi parte del mondo. Le tradizionali attività commerciali hanno orari limitati, ma uno store online rimane aperto 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. Questo è estremamente conveniente per il cliente e un’eccellente opportunità per i commercianti.
Un ulteriore vantaggio per le aziende di e-commerce sono i costi operativi, significativamente inferiori rispetto ai negozi fisici. Non sempre occorre un immobile in locazione, vi è una riduzione dei costi per il personale, ed in generale dei costi operativi fissi. Per questo motivo, i negozi di e-commerce riescono ad essere estremamente competitivi sui prezzi.
Un ulteriore vantaggio consiste nell’ampliare la propria attività espandendosi in mercati altrimenti non raggiungibili. Ciò, ad esempio, è possibile posizionandosi in un marketplace come Amazon, Facebook o Alibaba.
L’e-commerce marketing è estremamente mirato e specifico, in grado di ricercare ed individuare i propri clienti nella rete attraverso un sistema di algoritmi molto precisi
Ciò riduce il costo dell’acquisizione dei clienti, il tasso di conversione cioè la percentuale di visitatori di negozi online che completano con successo un acquisto, e consente alle attività di e-commerce di aumentare i volumi delle vendite.
Selezionando la clientela e lavorando sul marketing online si è anche in grado di inserirsi in mercati di nicchia molto profittevoli.
Tuttavia, per aprire una attività di e-commerce occorre prima definire alcuni aspetti fondamentali.
Un primo aspetto riguarda la scelta della piattaforma sulla quale posizionare la propria attività.
Ci si potra rivolgere ad una web agency, stipulando con questa un contratto per la realizzazione e la gestione di una piattaforma propiretaria. Oppure scegliere tra le piattaforme che offrono servizi di building e maintenance, che consentono di contenere i costi.
In ogni caso, per ottenere un’ottima indicizzazione del vostro e-commerce serve uno specialista del SEO (Search Engine Optimization) per ottimizzare il sito web a migliorarne il posizionamento nei risultati organici dei motori di ricerca come Google.
Un altro passaggio riguarda la scelta delle modalità di pagamento da adottare, infatti bisogna subito predisporre all’interno del proprio e-commerce un sistema di pagamento semplice e sicuro che non scoraggi gli acquirenti: bonifico bancario, carte di credito, contrassegno alla consegna, ritiro nel punto vendita, ma soprattutto non potrà mancare PayPal.
Il secondo ma fondamentale passaggio è la creazione del soggetto giuridico, l’operatore economico, e la definizione del modello fiscale e contrattuale.
La vendita di beni è un’attività commerciale e come tale per essere esercitata in maniera abituale richiede necessariamente l’apertura di una partita Iva. Per le attività di e-commerce il codice attività Ateco è 479110, commercio al dettaglio di prodotti via internet.
Al pari di ogni attività, anche l’e-commerce richiede la dichiarazione di apertura, la SCIA. La dichiarazione di inizio attività va presentata nel medesimo comune di iscrizione alla Camera di Commercio.
Inoltre, anche chi svolge l’attività di e-commerce è tenuto all’iscrizione alla gestione commercianti dell’I.n.p.s..
Una volta aperta la partita Iva, ed iscritti alla Camera di Commercio, sarà possibile mettere online il sito internet ed iniziare l’attività di vendita.
Un’attività di e-commerce richiede pure la predisposizione di modelli contrattuali per regolare il rapporto con gli acquirenti, sia business che retail e la redazione della policy per il trattamento dei dati.
Il commercio elettronico è senza dubbio una grande opportunità, tuttavia perché un’attività di e-commerce abbia successo occorre strutturarla, fin dall’inizio, in modo corretto.